Presenze è una raccolta di cento oggetti autonomi, scelti per la loro biografia o semplicemente incontrati; presenze diverse e discontinue del nostro domestico quotidiano, testimoni parlanti che accompagnano il nostro destino e le nostre vite in grado di generare nuove storie e nuovi habitat. 1 2 3 4 5
Le presenze di questo montaggio non arrivano dai circuiti tradizionali del design o del grande collezionismo ma direttamente dalle case o dalle stanze più intime di cento Prestatori. Alla formula chiusa e preordinata della raccolta analitica si sostituisce una curatela aperta, fatta di oggetti dati in prestito direttamente dai designer, conoscenti, parenti o semplici sconosciuti che hanno attirato l’attenzione dei curatori. Intorno agli oggetti scelti si raccontano aneddoti e riflessioni, vicende reali o solo immaginate che precipitano spesso dentro una vertigine emozionale che trascende dalla loro natura oggettuale e che diventa la relazione più intensa di chi li usa, li progetta o semplicemente li possiede. La sensazione che l’oggetto chiami in modo casuale o attiri misteriosamente l’attenzione di chi lo desidera è alla base di questo collage di storie e d’immagini scelte da un gruppo di Cercatori composto da sette professionisti del mondo del progetto. 6 7 8
La vita ci spinge a circondarci di oggetti che scegliamo, ma spesso sembriamo essere scelti dagli oggetti stessi, presenze che occupano le nostre vite e che, quasi inconsapevolmente, costruiscono la nostra storia. Sono cose nuove o antiche, con un’aura di mistero che diventano importanti per noi e per lo spazio in cui viviamo, lo abitano, lo strutturano e, a volte, lo riscrivono. Ogni storia, reale o possibile, racconterà lo sguardo che gli uomini hanno proiettato sugli oggetti e al contempo restituirà il riflesso che gli oggetti hanno riprodotto su di noi e sulle nostre esistenze. Per ogni oggetto una biografia identificata con un numero e con un titolo, vissuta con parole discrete, a volte romanzata e a volte raccontata con parole di altri. Spesso sono gli oggetti stessi a parlare, attraverso le parole dei prestatori rivelando storie personali, episodi banali, eventi eccezionali, luoghi, attività o processi di che superano il valore dell’oggetto e del suo rapporto d’uso. Un rapporto fragile e ambiguo la cui unica vera funzione è quella di parlarci dei grandi temi della nostra esistenza: amore, morte, religione, memoria, sessualità. Tutto attraverso l’incontrollabile espressività del nostro universo oggettuale, e forse del caso. Di tutti gli oggetti di cui non è pervenuta la storia o dove l’intensità simbolica lo richiedeva si è scelto di immaginarne una attraverso la penna e la fantasia di due Biografie speciali: Chiara Alessi e Angela Rui. 9
I cento oggetti, come una moltitudine di forme e caratteri estetici, costruiscono una linea densa ed espressiva: un solco orizzontale che attraversa lo spazio e raccoglie le cento presenze senza un ordine prestabilito. Un montaggio che oltrepassa “l’unicità del pezzo” per restituire una visione imperfetta e non gerarchica del nostro universo oggettuale. Si produce uno scenario di cose e di storie che si sincronizzano mediante la loro vicinanze con la sola intenzione di superare nel loro insieme lo statuto di oggetto, trasformandosi in elementi ambigui e simbolici, raccolti come un’estensione della vita dei loro proprietari. 10 11 12
Un progetto a cura di Arnaldo Arnaldi, Audrey Cadonà, Davide Fabio Colaci, Chiara Filos, Maria Alessandra Luccioli, Rossella Tomassini, Silvia Zauli
Con il contributo di Chiara Alessi, Angela Rui
Progetto grafico di Susanna Celeste Castelli, Maria Alessandra Luccioli
Fotografie di Alessandro Nassiri Tabibzadeh
Traduzioni di Irene Cavalazzi, Lauryne Cadonà, Jennifer Ferlez, Paola Rastelli, Fabio V. Torboli
Ufficio Stampa e comunicazione: Luisa Bertoldo media relations
Allestimento: Allestimenti Portanuova srl
Partner tecnico: Aplem, Lape