Discorivoluzione è un progetto di ricerca del Politecnico di Milano, Le Cannibale e PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea, che riflette sul significato contemporaneo del clubbing 1. Un’indagine aperta che raccoglie testimonianze, tracce e frammenti di un mondo effimero e rivoluzionario ancora capace di intercettare il contemporaneo con storie che ne hanno anticipato la complessità sociale e culturale. Musica elettronica, danza, dress code, affermazione della propria identità e lotta per i diritti civili hanno rappresentato un superamento della pura scala materiale di questi “Interni discomusicali”, trasformandoli in luoghi di sperimentazione di un nuovo ecosistema (transterritoriale) del cambiamento. Una molteplicità di tendenze e comportamenti che ha sviluppato un codice esplorativo in cui la discoteca si è trasformata in luogo di negoziazione, di attivismo politico, spesso di riscrittura delle relazioni e dei diritti che al proprio interno l’hanno regolata. Discorivoluzione racconta i risultati di un ciclo di ricerca triennale sui temi del clubbing e della sua spinta rivoluzionaria, sviluppati attraverso la sinergia di studenti e docenti del Laboratorio di Progettazione degli Interni guidato da Davide Fabio Colaci e Lola Ottolini.
Le tre sezioni esplorative: Discodiorama, Discoarcheologia e Discoarchivio, rileggono criticamente lo scenario spaziale e antropologico dal 1960 a oggi e lo raccontano attraverso un’antologia eterodossa di media e materiali autoprodotti.
Infine cinque Discoinstallazioni, progettate e autoprodotte dagli studenti del Laboratorio di progettazione degli Interni attiveranno gli spazi del PAC durante due eventi musicali live curati da Le Cannibale, esprimendo il loro sguardo sul presente e sul futuro della discoteca. Cinque archetipi spaziali come vettori liberi di riflessione, visioni possibili di un “codice esplorativo” che da sempre, dall’unione di spazio e musica, produce nuove ritualità.

Discodiorama

La prima sezione Discodiorama presenta diciotto discoteche selezionate per la loro forza espressiva e la loro storia, alcune raccontate attraverso memorie (tangibili e intangibili) e testimonianze, altre ancora in piena e militante attività. Luoghi vicini e lontani, riprodotti in altrettanti teatrini di carta che stigmatizzano gli eventi, le storie e le piccole grandi rivoluzioni che hanno prodotto. 2-Discodiorama 3-Discodiorama 4-Discodiorama

Discoarcheologia

La seconda sezione Discoarchoelogia è una raccolta ragionata di frammenti. Oggetti effimeri, ordinari o eccezionali, originali e riprodotti, veri e propri “fuochi d’artificio” che nel loro insieme disegnano una nuova archeologia da rileggere secondo nuove prospettive. Una raccolta transitoria ma preziosa come tutto ciò che non è sopravvissuto di questo mondo. 5-Discoarcheologia 6-Discoarcheologia 7-Discoarcheologia 8-Discoarcheologia

Discoarchivio

La terza sezione Discoarchivio è un’antologia eterodossa di immagini, video, documenti, disegni e interviste sui comportamenti e le azioni legate al mondo del clubbing. Un archivio composto dalla ricerca personale di più di centocinquanta studenti in tre anni e che rappresenta l’universo visuale di un sistema antropologico e spaziale senza confini. Questa sezione, di cui presentiamo solo una piccola parte, ha l’obiettivo di rendere visibile l’intreccio che il mondo del corpo, della musica e della politica ha avuto e continua ad avere all’interno delle nostre vite. Dalla break dance dell’allora Principe Carlo al video virale del prima ministro della Finlandia di Sanna Marin che balla scatenata con gli amici. Immagini di repertorio, frammenti, video e social che usano il ballo come modalità espressiva e interviste ai fondatori e musicisti di discoteche ai confini del mondo. Un magma di immagini e informazioni che nel loro insieme descrivono uno scenario complesso e non sintetizzabile in unica immagine, proprio come una folla che balla. 9-Discoarchivio 10-Discoarchivio 11-Discoarchivio 12-Discoarchivio 13-Discoarchivio

Discoinstallazioni

From disco to disco: Un segno spaziale e luminoso inserito nel cortile del PAC annuncia e accompagna verso l’ingresso di Discorivoluzione. Un luogo di sospensione tra interno ed esterno, rituale di un’attesa che costituisce il primo spazio simbolico della discoteca. Cinque lettere su esili steli metallici: D I S C O, danno vita a una composizione eterea, senza peso, quasi fragile.

Progetto di: Anna Ciapetti, Giulia Colombo, Greta Gervasio, Marta Ghirardello, Irene Guerra, Elisa Leutner, Giorgia Magni, Allegra Manetti, Elisa Mazza.
Materiali: struttura in legno, steli metallici ARKY, rivestimento in Bencore, supporto montaggio e allestimenti Sangalli Arredamenti

Losing my religion: La postazione dj è il fulcro della discoteca e come tale si erge indisturbata nella sua monumentalità oltre le navate del Padiglione d’Arte Contemporanea. Come un monolite sacro e misterioso custodisce al suo interno il dj che, come un sacerdote, suona, incanta e fa ballare il pubblico. La pelle cangiante che ricopre il dispositivo si muove continuamente e vibra sostenuta dall’incedere delle onde sonore. 14-Losing my religion 15-Losing my religion 16-Losing my religion

Progetto di: Amedeo Arrisio, Eleonora Barbera, Riccardo Brollo, Edoardo Cairoli, Giacomo Castagna, Michele Cobelli, Mattia Gradulone, Alice Rebecchi, Nicola Rizzi.
Materiali: struttura in legno, led ARKY, pellicola dicroica 3M, supporto montaggio e allestimento Sangalli Arredamenti

Face to face: Il dispositivo ribalta il concetto tradizionale di bar attraverso nove elementi totemici che celano la figura del barista e la preparazione del cocktail. Il rapporto tra cliente e barman avviene unicamente attraverso il movimento repentino di uno dei tornelli posti al di sopra della struttura. Il cliente riceve il drink e contemporaneamente un messaggio simbolico scritto sul pannello rotante. 17-Face to face 18-Face to face, Ballando su tutti i dancefloor del mondo

Progetto di: Guglielmo Chiappa, Marco Fontanari, Simone Maistrello, Gabriele Manciagli, Ilaria Masciarelli, Alessandro Perrino, Adrian Razvan Pisoiu, Elisa Viganò, Federica Vitelli
Materiali: struttura in legno ARKY, rivestimento in Bencore, supporto montaggio e allestimento Sangalli Arredamenti

Ballando su tutti i dancefloor del mondo: I dancefloor delle più famose discoteche del mondo, luoghi di cambiamento sociale e musicale, disegnano un pavimento come una palladiana gigante. L’archetipo del dancefloor assume caratteri più liberi e poetici fissando sulla vetrata alcune citazioni legate agli episodi che hanno caratterizzato la storia del clubbing. Ballare su tutti i dancefloor del mondo è l’effetto speciale (o la metafora), che unirà il pubblico durante tutta la serata. 19-Ballando su tutti i dancefloor del mondo 20-Ballando su tutti i dancefloor del mondo

Progetto di: Ludovica Antolini, Bianca Balzarini, Sabrina Cocchi, Giulia Francaviglia Giudici, Gabriele Galloso, Jan Gambelli, Francesca Giotto, Matteo Marion, Pietro Giulio Pavesi.
Materiali: pellicola adesiva specchiata e bianca ARKY

Voyeuroom: Il privé è un luogo di riservatezza, intimità e privacy, in cui liberarsi dalle proprie maschere e da ogni vincolo morale. Il progetto propone un ambiente immersivo che amplifica i sensi del fruitore. Da una soglia velata si può intravedere (e spiare) l’interno caratterizzato da un rivestimento in morbida moquette bianca che trattiene le tracce del passaggio. L’articolazione del piano di pavimento genera relazioni inattese, amplificate da specchi e luci monocromatiche. 21-Voyeuroom 22-Voyeuroom

Progetto di: Luigi Avino, Mattia Bassani, Mattia Bauleo, Luca Bellato, Ludovica Bertini, Giulia Bertuletti, Irene Birolo, Alberto Mora, Diletta Propoggia.
Materiali: struttura in legno, gommapiuma ARKY, moquette Besana Carpet Lab, supporto montaggio e allestimenti Sangalli Arredamenti