Il progetto nasce dall’idea di ristabilire un contatto formale con il grande terrazzo che insiste all’ultimo piano di un elegante edificio di una corte milanese. L’attico è composto da una serie di grandi arredi disegnati su misura capaci di rendere fluido lo spazio articolandolo. La scala, rivestita in terra cruda color fango, si slancia verso il terrazzo al piano superiore senza toccare il solaio, protetta come una voliera dal corrimano. La luce naturale dall’alto segna questa separazione e modula lo spazio sottostante in maniera cangiante formando uno teatro domestico che mescola colori e textures secondo una gamma cromatica ispirata alla borghesia milanese degli anni cinquanta che mescolava legni pregiati, metalli e cemento in un’espressività morbida e mai aggressiva.